Questo sito utilizza i cookie. Continuando a navigare il sito, l'utente accetta di utilizzare i cookie. ulteriori infoOK
tel. 06 67.95.130
ABBONAMENTO MIMOSA
🔥 FINALMENTE è arrivato il nuovissimo ABBONAMENTO LIBERO a 4 spettacoli a soli 50€!!! 😢 Non temere se la stagione sta per finire. 💸 Goditi gli ultimi spettacoli ad un prezzo piccolissimo! (utilizzabile da una sola persona)
Salva il nostro numero in rubrica ed inizia a chattare con noi scrivendo "TEATRO SI". Aderendo alla nostra lista WhatsApp potrai: chiedere informazioni, fare prenotazioni,
ricevere sconti ed anteprime esclusive!
+39 335 7834146
NEWS E PROMOZIONI
18 app
Teatro de' Servi aderisce all’iniziativa che porta a teatro gli studenti. Utilizza qui il tuo buono solo per acquisti online! INFO QUI
Carta del Docente
Teatro de' Servi aderisce all’iniziativa che porta i docenti a teatro. Utilizza qui il tuo buono! INFO QUI
Ci trovi su Telegram
Finalmente siamo anche su Telegram dove trovate delle esclusive PROMO LAST MINUTE degli spettacoli in scena!
“Casalinghi disperati” non è un trattato di sociologia. Potete sedervi tranquillamente in poltrona, quindi, perché assisterete a una spassosa commedia, scritta da Cinzia Berni e Guido Polito, prodotta da La Bilancia e diretta da Nicola Pistoia, che mette in scena in chiave umoristica la tematica dei padri separati
Sarebbe ingiusto identificare sbrigativamente Tiziana Foschi quale ex membro della Premiata Ditta (da lei fondata nel 1986 assieme a Roberto Ciufoli, Francesca Draghetti e Pino Insegno), sottraendole, così facendo, un talento attoriale di credibile valenza autonoma. L'attrice, con questo spettacolo a sua firma, dimostra chiaramente non soltanto di possedere capacità interpretative affrancate dal blasonato passato, ma anche di saperle amministrare e direzionare adeguatamente, palesando un vero e proprio contesto espressivo di stampo multi-disciplinare.
Gli attori in scena sono, in questa riedizione, una donna e quattro uomini, tutti con la loro spiccata ed ironica personalità. Personaggi in fondo genuini, a tratti volutamente marcati, esagerati, a volte al limite dell’eccesso, ma che rimanendo leggeri arricchiscono di gag, equivoci e ritmi vivaci la caotica storia che coinvolge tutti in un turbinio di scambi e di giochi con la propria sessualità. L’evoluzione porterà lo spettatore verso un finale che rimane… “senza finale”, in cui le parti si ribaltano in maniera plateale.
Il tema centrale della commedia è l’accettazione di sé, declinato in modo leggero ma continuo, ribadito da Katia, che prova a sempre a dire che non è importante l’aspetto ma come ci si sente dentro al proprio corpo. Si ride e si riflette, in una girandola di colori ed eventi comici. Speriamo di vedere presto anche il terzo capitolo della Trilogia della tecnologia di Annabella Calabrese e Daniele Esposito, curiosi di scoprire cosa altro possa succedere.
Ogni argomento è affrontato senza girarci troppo intorno, le verità - anche quella più intime - vengono messe in luce, ma con stile e leggerezza, senza creare disturbo, anzi esasperandone il lato comico dando così allo spettatore modo di riflettere mantenendo l'animo leggero.
Una commedia irresistibile adatta ad ogni età. Alessandro, Maurizio e Simone, con originalità e molta inventiva, fanno scoppiare fragorose risate nella sala piena del Teatro De’ Servi per questa riuscitissima prima replica. Bravi, divertenti, ciclonici, sballottano di continuo Valeria che si barcamena tra uno e l’altro con destrezza, dando sfogo a tutta la sua bravura ed innata simpatia.
La divertentissima commedia, scritta dal duo Tirocchi-Paniconi e diretta da Marco Simeoli, porta in scena i pregiudizi e le contraddizioni legate allo status di "non sposata", con una contrapposta visione da parte dell'interessata (Marta, single realizzata) e della madre (Marisole, preoccupata per il prolungarsi del nubilato della non più giovanissima discendente)
Se avete intenzione di passare una serata allegra, assistendo a un testo originale e divertente, questo spettacolo è la scelta giusta. Ma non fatevi ingannare dalla leggerezza, ne uscirete con la voglia di riabbracciare vostro fratello, un parente lontano o un amico che non vedete da tempo, perché il teatro, quello “sincero”, sempre un po’ ci cambia.
Tutti gli attori danno prova di una recitazione che rifugge dai facili eccessi. Una recitazione semplice e naturale, che imprime una meravigliosa dolcezza al gesto. Non passa inosservata l’affascinante mimèsi di Gioele Rotini: folle, in ogni vibrazione del corpo e dello sguardo.
Non c’è solo comicità perché l’irrompere della guerra, e la possibilità di scappare tutti insieme verso la mitica America, portano la vicenda ad occuparsi di libertà, di speranza, e di futuro. Si ride, dunque, per le numerose gag messe in scena dagli attori, di nuovo insieme dopo 12 anni.
Fino alle Stelle è una commedia musicale romanticamente esilarante, ma al tempo stesso commovente, che ci straccia un pezzo d’anima sull’offerta del dolce Tonino, di quelle stelle riflesse a pelo d’acqua, che adesso paiono attendere docili, niente di meno che sotto le loro suole consumate.
Agnese e Tiziano sono due ragazzi eccezionali: giovani, bravissimi e belli, i due attori dimostrano di saper fare questo mestiere in maniera impeccabile; entrambi recitano e cantano con una padronanza artistica eccellente e Caputo accompagna tutte le canzoni suonando personalmente dal vivo la chitarra, la fisarmonica e la tastiera.
Attraverso un’interpretazione profonda e incisiva, e una messinscena che è originale e brillante cortocircuito di humor e dramma, immaginazione e realtà, la promettente compagnia Readarto dona plastica ruvidezza alla memoria e alla sofferenza collettiva attraverso un (sor)riso delicato e goliardico che non cade mai nell’insolenza, nel ridicolo, e neppure nel mero e distaccato percorso didascalico e retorico di un evento storico.
L’ambientazione, magnifica, grazie ad una scenografia sorprendente, è solo un pretesto, in realtà, con cui l’autore e le bellissime interpretazioni dei suoi attori, ci propongono uno spaccato di vita dai forti contenuti umani, sospesi nel tempo e nello spazio, al di sopra degli eventi e delle ideologie.
Testo veloce e frenetico, scritto con raffinatezza e in punta di penna, diretto con bravura come regista e interpretato molto bene da Marco Cavallaro, affiancato dagli attori e dalle attrici, è applaudito dalla platea divertita per la spigliatezza con cui l’azione si dipana in tre parti del palco
... c’è chi pulisce, chi fa la spesa al supermercato, chi cucina… chi ha qualche scheletro nemmeno troppo etero nell’armadio, ma l’interpretazione magistrale dei protagonisti sono garanzia di divertimento, nell’affrontare con delicatezza e ironia un tema non solo delicato, ma che appartiene o potrebbe appartenere a tutti.
Tra irriverenti critiche ai cliché, che vorrebbero ogni ragazza sistemata entro gli anta, e strizzatine d’occhio al profondo desiderio di felicità che vibra in ognuno di noi, single o no, trascorrerete una serata molto spassosa. Ironia travolgente e ottima espressività per il cast artistico che anima il palcoscenico.
Il teatro della giovane coppia di attori, già noti al pubblico romano per il successo della precedente pièce “Letizia va alla guerra”, fa sorridere con la semplicità e genuinità, appassiona grazie ai continui rimandi ad una realtà condivisa e sempre viva, al di là del tempo storico del racconto, emoziona grazie alle doti attoriali, mimiche e canore dei due protagonisti.
Non era facile nè scontato parlarne in un periodo in cui c'è stato un gran proliferare di interventi su Pasolini, ma Cosentini è riuscito nell'intento di colpire il pubblico con la potenza di una scrittura che è accusa e critica alle accuse, che è ritmo coniugato a musica, che è perfezione recitativa.
Questo spettacolo è l’esempio che non serve raccontare cose nuove ma è il modo di accostarsi alla storia con spontaneità e credibilità che fa la differenza. (…) La regia di Raffaele Latagliata è comunicativa, stimolante e di impatto. (…) Cambiando stili di canzoni, cambiando regioni, cambiando nazioni, cambiando dialetti, l’unico linguaggio universale rimane sempre la sincera opportunità di raccontarsi con un modo di esprimersi onesto: la buona recitazione!