Stand Up
30 gennaio
Giulia Nervi
Hashimoto ha fatto anche cose buone
Stand-up comedy in compresse
Cosa succede se da un giorno all'altro, dopo un lungo periodo costellato da fastidi e disturbi strani e difficili da interpretare, scopri di essere entrata a far parte degli abitanti del fantastico regno di Hashimoto? Quel mondo incredibile in cui, come seduti al tavolino di un bar, tra uno sbalzo d'umore, un buco di memoria e una vampata, ci si confronta tra concittadini affetti dalla stessa patologia sull'inifinita lista dei sintomi, come durante il più classico scambio di figurine: “Ce l'ho, ce l'ho, mi manca”? Cosa succede quindi, quando scopri di avere una malattia cronica autoimmune alla tiroide per cui non esiste una cura e per cui l'unica soluzione è cambiare radicalmente il proprio stile di vita per non andare completamente in tilt? Chiaramente la cosa più logica che verrebbe da fare, sarebbe quella di imitare Mago Merlino: trasformarsi in un razzo umano, fare fagotto e fuggire via al grido di: “Honolulu! Arrivo!!!” Invece, Giulia Nervi, -attrice, cantante, ukulelista, stand-up comedian, motivo d’imbarazzo per amici e famigliari, ma soprattutto QUEEN indiscussa della parmigiana di melanzane- ha deciso di reagire al più che lecito scoramento iniziale, realizzando dapprima un video-diario ironico a puntate su YouTube per raccontare la propria condizione ed i propri progressi, per poi trasformare il tutto in uno spettacolo di stand-up comedy dal titolo: ‘Hashimoto ha fatto anche cose buone’ . In un alternarsi continuo di parole e musica, accompagnata dal suo fido ukulele Giuda, Giulia Nervi racconta le proprie disavventure tra monologhi, canzoni buffe, stampe animalier, luoghi comuni, Teletubbies, “Gioca Jouer” improbabili, bambine che non sanno fischiare, capodanni segnanti e farmaci dal gusto discutibile, per esorcizzare i propri demoni con ironia e leggerezza, invitando gli altri a fare lo stesso, ricordando di non fermarsi mai alle prime apparenze. Perché anche quello che inizialmente può sembrarci un mostro da combattere, a volte può rivelarsi -seppur con non poco stupore- il nostro migliore alleato.